Montefalcone Appennino
Sulla cresta che divide le valli dell’Aso e del Tenna, un’oblunga propaggine di roccia fortemente dirupata accoglie il complesso urbano di Montefalcone Appennino. Il paese è un insieme coordinato di edifici in cotto e in pietra che si affacciano su vie tortuose che regalano ampie visioni sui Sibillini, sulla valle dell’Aso, sulle colline plioceniche del Piceno. Libero comune dal 1214, ha sempre fieramente difeso la propria autonomia.
Chiese interessanti sono quelle di San Pietro, con richiami gotici sulla facciata e romanici nell'architettura del campanile, San Michele del sec.XIX e la cappella dei Principi Orsini, dedicata a S.Antonio da Padova. Da visitare sono anche il ricco Museo Comunale dei Fossili e dei Minerali, a palazzo Felici, la chiesetta delle "Scalette" e, a Luogo di Sasso, il convento francescano, dove la tradizione vuole abbia sostato lo stesso San Francesco.
E’ interessante da visitare: il Palazzo Felici in cui è allestito il museo dell’Alemanno e il Museo dei fossili e di storia naturale “Neldo Bruni”, i resti del castello con la rocca e le mura castellane del sec. XI-XIII, Lugo di Sasso in cui si trova il convento francescano dove la tradizione vuole abbia sostato lo stesso San Francesco. Sono suggestivi la rupe verticale di oltre 200 metri, ricca di fossili con percorso naturalistico, e il bosco, area flogistica protetta e fosso della “magica avventura”.
Il territorio di Montefalcone Appennino offre una interessante varietà e ricchezza di prodotti tipici, tra i quali il tartufo è l’eccellenza assoluta.
Da vedere
San Michele Arcangelo - Nel versante più a sud di Montefalcone, proprio sopra uno strapiombo roccioso si erge l’odierna chiesa di S. Michele Arcangelo. L’odierna chiesa è stata costruita negli anni che vanno dal 1821 al 1824 per opera del Comune di Montefalcone e grazie al contributo in denaro (3.000 scudi romani) di un tal Livio Palmoni, un montefalconese cocchiere di Papa Pio VII. Lo stile architettonico dell’edificio è romanico semplice, a forma di croce greca, con unica navata e quattro cappelle laterali, solo due delle quali sono attualmente visibili: quella del Sacro Cuore e quella della Madonna Addolorata con la nicchia in cui viene custodito il Simulacro della Vergine. La chiesa, dalla sua costruzione, ha subito numerosi mutamenti.
San Pietro in Penne - Le prime notizie storiche (di origine farfense) sulla costruzione della Chiesa dedicata a S.Pietro in Penne (dal latino pinna = sulla roccia) risalgono al 1343. L'originaria Chiesa, a differenza di quella attuale, era composta da una sola navata, era priva di abside e delle due cappelle laterali. Anche il campanile non è più quello originario. La Chiesa ha subito nel corso della storia almeno due profondi restauri. Il primo nel secolo XVII, quando la Chiesa cambiò il Titolo per assumere quello di S. Angelo. II secondo, a cavallo fra il XIX e il XX secolo, quando ritornò ad essere S. Pietro in Penne.
Santa Maria in Capite Scalorum. La Chiesa di S. Maria in Capite Scalorum o delle “Scalelle”è forse il primo segno della presenza cristiana a Montefalcone Appennino. Trae il suo nome dalle molte scale per le quali vi si accedeva. La Chiesa sorse nel 1300 come Tempietto realizzato intorno ad una preesistente edicola dedicata al culto della Vergine. All’interno si possono ammirare un quadro in tela del 1590 rappresentante l’Annunciazione, una bellissima icona della Vergine Beatissima del Divino Amore, vestita di velluto rosso, e, vicino all’attuale porta d'ingresso, un’acquasantiera del 1589.
Chiesa di S. Giovanni Battista. Il monastero ha una storia unicamente francescana. Nell’anno 1223 (1215 secondo alcuni) fu ceduto dai monaci di S. Benedetto a S. Francesco in persona, ed i francescani lo hanno occupato fino a qualche decennio fa.
Polittico di Pietro Alamanno Il Polittico di Montefalcone, dipinto tra il 1475 e il 1480, proviene dalla chiesa di S.Giovanni Battista. É attualmente esposto presso il Museo di Palazzi Felici. L'opera riveste una particolare importanza nel corpus delle opere di Pietro Alamanno, allievo di Carlo Crivelli, non solo per i valori stilistici ed iconografici, ma anche di civiltà artistica e materiale in quanto è l'unico polittico dell'artista rimasto integro con la sua preziosa cornice
Riferimenti
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