Impegni quotidiani, polemiche e scandali di variegata fattura ci allontanano, troppo spesso, da una rigorosa riflessione sulla vita democratica di un Paese straordinario come in nostro. Un Paese che, attraverso il lavoro, la creatività ed una storia millenaria, legittima la propria importanza nel panorama internazionale, pur in un contesto socio-economico problematico.

Ma, di quella stessa storia, sono state scritte pagine di sangue che ancora oggi sembrano non trovare giustizia e che, al contrario, aggravano la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle Istituzioni pubbliche, nessuna esclusa.

Ecco perché, pur nella sua drammaticità, la data del 19 luglio rappresenta un’opportunità per questa Italia che conserva la propria dignità.

Nonostante le domande inevase, i silenzi e le complicità, infatti, la morte del giudice Paolo Borsellino e dei suoi agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina,  Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina, ha saputo ridestare le coscienze delle vecchie come delle nuove generazioni, unite in un comune percorso di legalità e di contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata.

Nel territorio fermano, soprattutto negli ultimi anni, si sono vissute tante iniziative che hanno saputo stimolare un dibattito tra società civile, associazioni e forze politiche.

E’ proprio in virtù di questo che la Provincia di Fermo si impegna, per il ventennale del sacrificio di Paolo Borsellino e di Giovanni Falcone, nell’organizzazione di un evento di grande spessore per ricordare tutte quelle figure - magistrati, esponenti delle Forze dell’Ordine, giornalisti, imprenditori, politici, parroci e singoli cittadini - che, della lotta alla corruzione e alle mafie, hanno fatto un punto centrale della loro azione.

 

Il Presidente della Provincia di Fermo

On. Avv. Fabrizio Cesetti