Ho già avuto occasione di parlare telefonicamente con la Signora Maria Antonietta Luciani - della quale condivido le ragioni e il disagio - in merito alla questione dell’Ufficio Scolastico Provinciale (o meglio, di un autonomo ambito territoriale dell’Ufficio Scolastico Regionale, poiché gli uffici scolastici provinciali non esistono più da tempo).

Voglio ricordare che, fin dall’insediamento della nuova Giunta Provinciale di Fermo, sia il sottoscritto che il Presidente della Provincia si sono attivati, anche con riunioni presso il MIUR a Roma, per ottenere quello che avrebbe dovuto essere già istituito al momento della formazione della Provincia cioè, appunto, un autonomo Ambito Provinciale dell’USR; ciò, ovviamente non per inconsistenti ragioni localistiche o campanilistiche, ma per coerenza istituzionale con quanto previsto dalla legge istitutiva del nuovo Ente e per una più diretta rappresentanza degli interessi delle scuole fermane.

La reiterata risposta negativa (con le consuete motivazioni finanziarie) del Ministero dell’Istruzione e, per suo conto, dell’Ufficio Scolastico Regionale, non ha alcuna giustificazione accettabile perché, in quanto ufficio decentrato del Governo, quello Scolastico, al pari di altri, avrebbe e deve essere istituito, almeno finché  tali uffici sono presenti in tutte le Province italiane.

Nonostante l’atteggiamento negativo del Governo, si era comunque giunti ad un accordo per una possibile tappa intermedia che consisteva in uno sportello decentrato dell’Ambito Territoriale V dell’Ufficio Scolastico Regionale, per il quale questa Amministrazione Provinciale ha già, da tempo, allestito e predisposto i locali, adiacenti a quelli del CONI,  presso l’ex sede dell’IPSIA; l’insediamento di tale sportello non ha ancora avuto luogo poiché, nonostante le spese di elettricità e riscaldamento gravassero sulla Provincia di Fermo, l’Ufficio Scolastico Regionale sostiene di non poter far fronte neanche alle spese di utenza telefonica (costi che la Provincia di Fermo, anche volendo, non può sostenere per ragioni amministrative e di legge).

E’ evidente che abbiamo continuato e continueremo a batterci per poter garantire al sistema scolastico fermano la piena autonomia, nel contesto regionale; ma è altrettanto evidente che la responsabilità di questo mancato riconoscimento ricade esclusivamente  sul  Ministero dell’Istruzione e, conseguentemente, sull’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche ed è riconducibile ad una politica di tagli e di ridimensionamento del sistema scolastico che, naturalmente, non condividiamo in radice.

A questo proposito, vogliamo ricordare di aver chiesto opportuni chiarimenti all’Ufficio Scolastico Regionale sul complesso e sui criteri dei tagli delle cattedre e del personale ATA; chiarimenti che - pur ulteriormente sollecitati - non sono, a tutt’oggi, ancora giunti.

In merito, poi, al fatto che gli organici delle due Province di Ascoli e Fermo siano ancora unificati, ciò è dovuto ad una scelta - certamente modificabile - concordata lo scorso anno con le organizzazioni sindacali, allo scopo di consentire proprio  ai lavoratori precari maggiori possibilità occupazionali a cavallo tra le due Province.

Voglio, infine, rassicurare non solo la Signora Luciani, ma tutti i lavoratori delle scuole del Fermano, gli studenti e le famiglie, che la Provincia di Fermo ha fatto e farà tutto quello che è in suo potere (come l’approvazione della rete scolastica dello scorso anno dimostra) per attenuare e circoscrivere gli effetti di una politica devastante del Governo nazionale sull’istruzione pubblica ed essere vicina ad ogni forma di disagio e mobilitazione democratica in difesa della scuola.

 

L’Assessore alla Pubblica Istruzione

Prof. Giuseppe Buondonno