Pubblichiamo la risposta del Presidente Fabrizio Cesetti all’interrogazione del Consigliere provinciale Saturnino Di Ruscio sulle mobilità esterne per l’anno 2010.

In merito all’interrogazione, di cui in oggetto, presentata dal Consigliere Di Ruscio con nota protocollo acclarata al Registro Generale di questa Amministrazione al n. 24943 del 20/06/2011 si precisa quanto segue:

- in riferimento al primo quesito “se corrisponde a verità che nelle procedure di selezione per la mobilità esterna verso la Provincia di Fermo le Commissioni hanno provveduto a fissare i criteri di valutazione dei titoli dopo la presentazione delle domande, quando già si era a conoscenza del curriculum dei partecipanti” la risposta è di seguito esplicitata.

Il quesito in oggetto, come indicato nella premessa dell’interrogazione consiliare, attiene nello specifico alla procedura di mobilità volontaria, ex art. 30 D.lgs. 165/01, posta in essere da questa Amministrazione per l’assunzione di personale di categoria D, con profilo di Architetto/Ingegnere, mediante la pubblicazione di un bando, avvenuta in data 7 giugno 2010.

Nella gestione della procedura di mobilità esterna in oggetto ed in generale nelle procedure di mobilità conclusesi lo scorso anno, questa Amministrazione ha agito nel pieno rispetto dei principi di cui all’art. 97 Cost., buon andamento ed imparzialità, nonché dei principi enunciati all’art. 1 della L. 241/90: economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza.

Per rispondere in modo esauriente al quesito consiliare bisogna innanzitutto sottolineare che le procedure di mobilità volontaria, di cui all’art. 30 del D.Lgs. 165/01, non sono regolate da una normativa di dettaglio, come invece accade per le procedure di accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni, di cui al DPR 487/94, bensì la disciplina è eventualmente rimessa alle singole Amministrazioni anche attraverso un proprio Regolamento interno, proprio al fine di rendere omogenee e trasparenti le procedure di mobilità, che, va ricordato, riguardano il semplice trasferimento di personale già in ruolo nella Pubblica Amministrazione.

La Provincia di Fermo si è pertanto dotata di un proprio regolamento per la disciplina di tutte le forme di mobilità sia interna che esterna. Detto Regolamento all’art. 5 disciplina le procedure di mobilità volontaria in ingresso e fissa i criteri per la selezione dei candidati che hanno presentato domanda, specificando che “la graduatoria verrà stilata assegnando fino ad un massimo di 60 punti alla prova di cui alla lett. a) del comma 6 e fino ad un massimo di 40 punti alla valutazione dei curricula di cui alla lett. b) del comma 6”.

I Bandi di mobilità esterna approvati da questa Amministrazione, tra cui anche quello sopra descritto, si sono pienamente conformati alle disposizioni regolamentari sopra indicate, riportandone testualmente il contenuto e quindi in maniera del tutto trasparente risultano essere stati predeterminati i criteri di valutazione dei titoli e delle prove rispetto alla presentazione delle domande da parte dei partecipanti.

Pervenute le domande delle diverse procedure di mobilità effettuate, la verifica dei requisiti di ammissibilità dei candidati è stata curata dal Servizio personale antecedentemente alla costituzione della Commissione giudicatrice, la quale ha poi provveduto nella prima seduta a specificare i punteggi assegnati alle prove e ai titoli dal Bando di mobilità.

In particolare per questi ultimi ha ripartito i 40 punti previsti nelle quattro sub categorie indicate nella lett. B) dell’art. 4 del Bando ovverosia: attività specifica svolta presso l’ente di provenienza ( anzianità di servizio), titoli di studio attinenti posseduti; altre esperienze lavorative attinenti al profilo da ricoprire maturate; giudizio valutativo riportato negli ultimi tre anni.

Nella prima seduta costitutiva la Commissione, come da verbale agli atti e quindi prima dello svolgimento della prova culturale e professionale, ha provveduto a definire ulteriormente i criteri indicati per la valutazione sia dei titoli che delle prove, proprio al fine di assicurare la massima correttezza ed omogeneità delle operazioni, nel rispetto dei principi sopra enunciati di trasparenza ed imparzialità dell’azione amministrativa.

Le operazioni compiute nella prima seduta rientrano pienamente in quella discrezionalità tecnica di cui dispone una commissione d’esame per meglio valutare l’idoneità culturale e tecnica dei candidati, come peraltro dimostrato da un consolidato indirizzo giurisprudenziale.

Del resto, sia pure con un maggior formalismo del tutto giustificato dalla diversa natura della prova, anche nei concorsi pubblici per nuove assunzioni alla Commissione giudicatrice è riservato uno spazio discrezionale per la valutazione dei titoli e dei curricula che la stessa esercita dopo aver preso conoscenza dei candidati ammessi (vedi al riguardo gli artt. 18 e 19 del regolamento dei concorsi).

Pertanto, alla luce delle precedenti riflessioni, si può affermare in assoluta buona fede, che le operazioni compiute dalle Commissioni esaminatrici nelle procedure di mobilità esterna, poste in essere da questa Amministrazione lo scorso anno, sono state improntate alla massima correttezza e trasparenza come dimostrato dai verbali agli atti, che peraltro fanno fede fino a querela di falso, e sono state finalizzate a selezionare i candidati migliori, tenendo conto dell’esigenza di questo Ente di disporre di un personale con un’adeguata esperienza professionale, capace di rispondere sin da subito alle esigenze di funzionalità degli uffici a cui era destinato.

Del resto tali procedure selettive per la mobilità non avevano e non hanno ancora oggi trovato una disciplina omogenea proprio perche è molto recente la loro obbligatorietà preventiva rispetto ai concorsi pubblici, peraltro desumibile più da orientamenti giurisprudenziali che dal dettato normativo, per cui le amministrazioni pubbliche si sono trovate non preparate sotto il profilo organizzativo e normativo a regolamentarne l’attuazione che, anche per la provincia di Fermo, è avvenuta tenendo conto delle migliori pratiche poste in campo dagli enti locali di maggiore dimensione che avevano avuto modo di regolamentare già dette fattispecie, mentre altre amministrazioni ancora oggi provvedono in maniera del tutto informale se non addirittura in maniera diretta sulla base del semplice scambio di consensi alla cessione del singolo contratto di lavoro.

Nel caso specifico della procedura di mobilità a cui si riferisce l’interrogazione poi va anche rilevato che il procedimento posto in essere dagli uffici ha consentito alla Provincia di acquisire due altissime professionalità residenti nel territorio fermano che in precedenza svolgevano rispettivamente il ruolo di vice dirigente del settore urbanistica della Provincia di Macerata e di Responsabile e dirigente dei Servizi Urbanistica prima del Comune di Fermo e poi del comune di Porto San Giorgio.

- in riferimento dunque al secondo quesito relativo alla trasparenza dei comportamenti tenuti, la risposta è insita in quella precedente poiché non posso che ribadire la correttezza di tutte le operazioni compiute dalla Commissione esaminatrice e quindi la piena conformità ai principi sopra enunciati.

Alla fine di questa relazione voglio altresì ribadire la piena soddisfazione dell’Amministrazione circa l’esito di tutte le procedure di mobilità espletate nel 2010, che hanno consentito di acquisire personale di elevata professionalità, utilissimo proprio in questa fase di start up della Provincia di Fermo.

Da ultimo vorrei ricordare al Consigliere Di Ruscio che per la procedura di selezione per la mobilità esterna di cui all’interrogazione, come per tutti i concorsi pubblici, non vi è nessuna competenza del Presidente e dell’Esecutivo che in alcun modo possono interferire.

Tutte le procedure concorsuali, infatti, vengono espletate sotto la responsabilità dei dirigenti della Provincia e questo Presidente ritiene che gli stessi abbiano agito ed agiscono nella più assoluta correttezza, trasparenza ed imparzialità.

Eventuali, quanto insussistenti, abusi ritenuti tali da coloro che il consigliere Di Ruscio definisce “male intenzionati” non possono in alcun modo essere riferiti a questa Amministrazione.

Pertanto, sarebbe opportuno che i suoi “male intenzionati”, anziché gettare fango e discredito sulla Istituzione che è fatta di donne e uomini che lavorano e non fanno politica, si assumano la responsabilità di impugnare atti eventualmente ritenuti illegittimi e/o denunciare presunti abusi alle competenti Autorità.

Ed il Consigliere Di Ruscio se tiene, come ritengo tenga, all’Istituzione non dica che nella Provincia di Fermo c’è un “modo di utilizzare le norme e la P.A. che definire arbitrario, disinvolto e spregiudicato è poco” (cfr. dichiarazioni alla stampa del 18/6/2011) perché tali dichiarazioni nulla hanno a che vedere con il sacrosanto diritto di controllo e critica riconosciuto ai Consiglieri, essendo più attinenti, se del caso, ai doveri di denuncia pure in capo ai Consiglieri che, però, se ne devono assumere la responsabilità.

Sa bene il Consigliere Di Ruscio che dopo tante battaglie comuni per ottenere la Provincia di Fermo quest’ultima è oramai una realtà consolidata e pienamente autonoma proprio grazie alla costituzione ed organizzazione della macchina amministrativa resa autonoma ed indipendente da quella di Ascoli Piceno in appena sei mesi e con un anno di anticipo rispetto ai tempi minimi concordati dal Commissario De Feis.

Una macchina amministrativa snella e con costi contenuti che fa essere la Provincia di Fermo una delle più virtuose del Paese e questo patrimonio può essere ben speso nel dibattito mai sopito sulla soppressione delle Province per presunta fonte di sprechi.

Stia tranquillo il Consigliere Di Ruscio che il percorso che ci ha fatto conseguire obiettivi per i più impossibili è avvenuto all’insegna della massima trasparenza, correttezza ed imparzialità nella consapevolezza che quando si costruisce una “Istituzione” occorre innanzitutto costruirla sana nel rispetto di quelle regole sancite dalla Carta costituzionale che la prevede e sulla quale questo Presidente ha giurato.

E questo oltre che per dovere per dare senso ad un impegno ultraventennale che ci ha portato alla riconquistata autonomia e che ha profondamente segnato, per quanto mi riguarda, in positivo la nostra stessa vita politica ed anche personale.

 

           

Il Presidente

                                                           On. Avv. Fabrizio Cesetti