La proposta di riduzione delle Prefetture che dovrebbero passare dalle attuali 103 a 80, nell’ambito della quale dovrebbe venire accorpata anche quella di Fermo con quella di Ascoli Piceno, previsione contenuta in una bozza di decreto del Ministro dell’Interno, trova la più convinta e decisa contrarietà della Provincia di Fermo.
Il decreto in questione, che attua una decisione assunta di recente dal Parlamento, si inserisce in un’azione di profondo smantellamento del potere pubblico sul territorio che è iniziata con l’approvazione della Legge n. 56/2014 (c.d. Delrio), la cui attuazione sta determinando enormi problemi all’erogazione dei servizi ai cittadini, e che viene proseguita senza una coerente ed adeguata visione della presenza dello Stato sui territori.
Quella dell’accorpamento della Prefettura di Fermo con quella di Ascoli Piceno è un provvedimento che ci viene imposto ancora una volta dal Governo Centrale senza alcuna consultazione ed ascolto - commenta il Presidente della Provincia di Fermo Aronne Perugini – e viene deciso disinteressandosi della realtà territoriale e del tessuto socio-economico della nostra Provincia.
Accorpare 23 Province e ripristinare, come nel caso della Prefettura di Fermo, esperienze che la storia aveva del tutto superato, rientra in una logica accertatrice e centralistica che dimentica le caratteristiche e le esigenze delle diverse realtà territoriali e ritiene – prosegue il Presidente Perugini – che solo un presunto risparmio possa costituire lo strumento da utilizzare per mantenere i presidi pubblici nelle complesse articolazioni del nostro paese.
Con questa decisione, che potrebbe essere anticipatrice di altri nefasti interventi di riduzione degli Uffici pubblici nella Provincia di Fermo, viene messo in discussione il principio di sussidiarietà per cui i pubblici uffici devono essere posti in prossimità dei cittadini e delle imprese e debbono assicurare la civile convivenza.
Quello in discussione, che si auspica venga ripensato e rivisto, è quindi un provvedimento – ribadisce il Presidente Perugini - che risponde alle sole logiche del contenimento della spesa e non valuta gli effetti negativi in termini di erogazione dei servizi e di qualità dei rapporti sociali che comporta – come sta appunto accadendo per le Province - e, se attuato, toglierebbe un importante presidio di legalità e sicurezza ad un territorio che si caratterizza per una forte e vivace presenza di attività economiche che chiedono sicurezza e tutela dell’ordine pubblico, in un momento delicato della vita del paese.
Il Presidente Perugini ricorda che la Provincia di Fermo da sempre ha sollecitato e richiesto il rafforzamento dei presidi di sicurezza quali appunto la Prefettura, sollecitando più volte l’istituzione della Questura e del Comando provinciale dei Carabinieri, ritenendo che fossero dei servizi indispensabili per assicurare un’efficiente presenza dello Stato.
Con il provvedimento contenuto nella bozza di decreto, si assiste ad un ulteriore impoverimento del territorio del fermano per cui – conclude il Presidente Perugini – rivolgo un appello affinché si realizzi una forte collaborazione tra tutte le forze del territorio interessate a mantenere funzionanti ed attivi quei presidi di sicurezza e di legalità come è la Prefettura.
Proprio in considerazione dell’importanza della questione, il Consiglio Provinciale e l’Assemblea dei Sindaci della Provincia di Fermo saranno chiamati ad esprimere la loro posizione.