Appuntamento importante per il 25ennale della Steat. “Una iniziativa qualificante per la nostra azienda”, esordisce il presidente Fabiano Alessandrini. Nella cornice del Teatro di Servigliano sono stati consegnati gli attestati del corso di formazione per meccanici a undici immigrati richiedenti asilo politico.Un progetto fortemente voluto dall’azienda di trasporto pubblico locale in collaborazione con il Gus. Invitati alla cerimonia i Comuni di Grottazzolina, Montegiorgio e Servigliano, paesi in cui risiedono questi ragazzi.

Ad aprire la cerimonia è Letizia Bellabarba, nel duplice ruolo di vicepresidente Steat, operatrice del Gus e coordinatrice del progetto.

“Benvenuti ai miei ragazzi. Siamo qui – esordisce Letizia Bellabarba - per celebrare la fine di un percorso formativo che ha visto coinvolti i ragazzi richiedenti asilo che fanno parte dell’associazione Gus. Ai ragazzi, provenienti da Nigeria, Ghana e Togo consegniamo un attestato per il corso sostenuto. La Steat con generosità ha aderito mettendo a disposizione sia la sede per il corso teorico che le officine e il personale, David Tassotti e Paolo Gallucci, per la parte pratica. Con loro la ditta Montagnoli e Biondi di Porto San Giorgio, che ci ha messo a disposizione due insegnanti per la teoria: Simone e Silvano”.

Il presidente dell’azienda, Fabiano Alessandrini, è soddisfatto: “Con questa iniziativa, così come dice l’art. 3 della nostra Costituzione, abbiamo voluto contribuire a rimuovere alcuni ostacoli nei confronti della partecipazione di questi ragazzi alla vita della Repubblica Italiana. Abbiamo formato alcune persone al lavoro, alla possibilità di un lavoro. È poco, affinché si compia a pieno la partecipazione dei ragazzi alla vita italiana, ma è un inizio fortemente voluto”.

Padrone di casa il sindaco di Servigliano Maurizio Marinozzi, con il quale si è parlato del progetto di accoglienza che da oltre un anno e mezzo coinvolge i ragazzi richiedenti asilo nel territorio fermano: “Se siamo qui il merito è del Gus e di Letizia Bellabarba. Gli ostacoli incontrati nei Comuni non sono stati poi così piccoli. In noi manca l’abitudine a gestire situazioni complicate. Primo obiettivo era il dover facilitare l’integrazione che, in poco tempo, si è trasformata in collaborazione con i cittadini, tramite il servizio civico. Questa iniziativa ci ha educato, siamo cresciuti culturalmente come territorio”.

Al suo fianco il vicesindaco di Montegiorgio, Lino Liberati: “La burocrazia nei comuni spesso è un blocco insormontabile. Ma attraverso specifiche convenzioni abbiamo superato i problemi e siamo riusciti a inserire i ragazzi nelle nostre strutture”.

Elena Pompa, operatrice del Gus, conferma: “Nelle amministrazioni comunali –- abbiamo sempre trovato una porta aperta”.

Il vicepresidente della Provincia, nonché assessore ai Trasporti, Renzo Offidani, ha rimarcato il ruolo della Steat, anche nel settore della formazione: “Mi congratulo: che la Steat abbia avuto un ruolo in questo corso per ragazzi che sono in Italia perché costretti a fuggire dalle loro case è da encomio. La Provincia non naviga nell’oro in questa fase, ma aiutare chi ha bisogno è fondamentale. Non posso che augurarvi di trovare un lavoro”.

A chiusura, la consegna degli attestati, coronamento del corso che si è svolto tra “ore in aula e in officina” come spiega il direttore della Steat Pino Rutolini, e la visita alla mostra storica itinerante che sta toccando i Comuni della provincia di Fermo portando la storia del trasporto pubblico nelle scuole primarie suscitando l’entusiasmo dei cittadini del futuro.

(fonte: Ufficio Stampa Steat)