Sono in corso  in questi giorni, nei collegi docenti, nei consigli di classe ed in assemblee di molte scuole del Fermano, azioni di protesta degli insegnanti contro i provvedimenti relativi alla scuola, contenuti nella proposta di “legge di stabilità” del governo Monti.

“Esprimo il mio più convinto sostegno - dichiara l’Assessore alla Pubblica Istruzione Giuseppe Buondonno - a queste forme di protesta, già anticipate dal recente sciopero indetto dalla Cgil. E’ una reazione di dignità dei lavoratori e di difesa della scuola pubblica e non, come qualche voce del Governo ha scorrettamente insinuato, una reazione corporativa. A quale categoria di lavoratori si è, infatti, mai pensato di imporre un aumento dell’orario di lavoro di sei ore settimanali a parità di retribuzione? A cosa servirebbe, se non a prendere in giro decine di migliaia di lavoratori precari, il nuovo concorso per i docenti quando poi si aumentano le ore di lavoro di quelli già in organico, riducendo di fatto e non aumentando le assunzioni? E’ ora che la società italiana - e non i soli insegnanti - reagisca contro questa  sistematica demolizione del sistema formativo pubblico; i giovani di questo Paese pagano già un prezzo di insicurezza e precarietà per i disastri finanziari di un liberismo economico che ha fin troppo piegato la politica e le Istituzioni. La spesa italiana per la scuola è la metà della spesa media europea; si colpiscano, piuttosto, i ristrettissimi e ricchissimi ceti sociali che portano il peso di evasione ed elusione fiscale, e non la scuola pubblica.

Voglio aggiungere, a titolo personale, che condivido la posizione di fermezza contro tali provvedimenti, assunta dal Segretario del PD Bersani ed auspico coerenza nel prossimo voto in Parlamento”.