Dal 2 agosto al 15 settembre, nel Palazzo Comunale di Massa Fermana, la Sala Consiliare ospiterà la mostra “Oltre lo spazio e il tempo”, personale dell’artista Carlo Iacomucci promossa dal Centro Studi “Carlo Crivelli” in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Massa Fermana - Assessorato alla Cultura e con il patrocinio della Regione Marche, della Provincia di Fermo, della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, del Comune di Macerata, del Comune di Urbino, del Comune di Treia e del Liceo Artistico di Macerata.

L’esposizione si inserisce all’interno della tradizionale festa del cappello. Trenta le opere pittoriche selezionate, realizzate dal 1989 ad oggi, eseguite ad olio, su tela o tavola, o con la tecnica dell’acquacrilico su cartoncino. Il filo conduttore è il tema del copricapo, inteso come elemento di protezione, allusivo ad un determinato stato dell’animo, connotativo di personalità e ruolo sociale.

Tra l’aleggiare degli aquiloni, la leggerezza delle tracce - peculiari cifre stilistiche dell’artista – i cappelli dalle varie fogge catturano l’attenzione svelando la presenza umana. Frammenti di storie rievocate affiorano dalle ariose composizioni, attraendoci in quella particolare dimensione, “oltre lo spazio e il tempo”.

I frequenti, nostalgici rimandi al mondo urbinate ci parlano delle origini di Iacomucci. L’artista, maceratese d’adozione, è nato, infatti, ad Urbino, dove si è avvicinato alla grande tradizione della scuola urbinate che porta avanti da circa quarant’anni. La sua vena artistica che si manifesta principalmente nelle incisioni si esprime nelle tecniche pittoriche attraverso un segno gestuale e dinamico che “fluttua tra l’immagine narrante e l’immagine significante”.

La mostra, corredata di catalogo con testo critico del Prof. Stefano Papetti, sarà inaugurata giovedì 2 agosto  alle ore 21.

Si potrà visitare dal lunedì al venerdì: il mattino dalle ore 10 alle 13, il pomeriggio su prenotazione (tel. 338.7421694); il sabato e la domenica: dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

 

INFO:

tel. 338.7421694 - 320.0361833

info@comunemassafermana.it

info@centrostudicrivelli.it

carloiacomucci@libero.it

 

LA BIOGRAFIA

Carlo Iacomucci nasce a Urbino (PU) nel 1949. Nella sua città natale riceve la prima formazione artistica e culturale presso l’Istituto Statale d’Arte, meglio noto come Scuola del Libro.

Tra il 1969 e il 1970 vive a Roma dove frequenta stamperie d’arte, studi e ambienti artistici, maturando la passione per l’incisione e, in modo particolare, per l’acquaforte. Si iscrive quindi al Corso Internazionale della Tecnica dell’Incisione Calcografica che si tiene a Urbino. La necessità di approfondire lo stimola poi a frequentare la locale sezione di pittura dell’Accademia di Belle Arti.

Nel 1973 inizia la sua esperienza didattica che prosegue fino al 2008: insegna Discipline pittoriche ed Educazione Visiva all’Accademia di Belle Arte di Lecce, poi al Liceo Artistico Statale di Varese ed infine all’Istituto Statale d’Arte di Macerata, città nella quale vive ed opera attualmente.

Tra gli anni ottanta ed i primi del duemila, per brevi periodi, si sposta all’estero; realizza disegni a china e acquerelli a Parigi, Praga e, in particolar modo, a Londra, dove rimane affascinato dal quartiere “Portobello Road-Notting Hill”. Dal 1971 espone in Italia e all’estero.

Le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private.

Relativamente alla sua più recente attività vanno segnalate tre opere in onore della bandiera italiana, per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia; l’ex libris in acquaforte originale in onore di Carlo Bo, realizzato per la mostra “Gli ex libris illustrano e narrano” a cura di Giancarlo Torre; la partecipazione alla V^ Biennale d’Incisione 2011 a cura del Comune - Assessorato alla Cultura di Cavaion Veronese (VR); l’invito alla 54^ Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia-Padiglione Italia Regione Marche, iniziativa speciale per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia a cura di Vittorio Sgarbi, per le Marche sede espositiva ad Urbino Orto dell'Abbondanza; l’onorificenza al Merito Artistico e Culturale della Repubblica conferitagli con decreto del Presidente della Repubblica Italiana nel 2011; la “cartella d’arte” a tiratura limitata "Il Cielo d'Assisi" contenente una sua acquaforte originale dal titolo "Laudato Sii…”, poesie di Padre Stefano Troiani e un testo critico di Mariano Apa, pubblicata nel 2012 dall’Istituto Internazionale di Studi Piceni di Sassoferrato.

Carlo Iacomucci vive e opera a Macerata.

 

LA PRESENTAZIONE DI STEFANO PAPETTI

Carlo Iacomucci ha fatto da tempo una scelta di campo alla quale si attiene con rigore e coerenza, perseverando nel suo dialogare con sincerità e competenza tecnica con un vasto pubblico di affezionati estimatori. Il suo essere artista marchigiano, discendente da una lunga genealogia di maestri, si disvela nella ricerca di un linguaggio armonioso, capace di confrontarsi con pacatezza con  le irragionevoli proposte della contemporaneità. La competenza con la quale l’artista esercita l’arte incisoria trova infatti profonde radici nella nostra regione che ha generato alcuni fra i maggiori esponenti della grafica novecentesca: da Francesco Vitalini, capace di confrontarsi con le

raffinate creazioni di Whistler, a Adolfo De Carolis, riscopritore della tecnica xilografica al pari di Bruno da Osimo, sino ai grandi esponenti della scuola urbinate per giungere al civitanovese Ciarrocchi, che Federico Zeri considerava uno dei maggiori calcografi del XX secolo.

Carlo Iacomucci, di origini urbinati, è ben consapevole di questa gloriosa tradizione che proprio nella città feltresca ha raggiunto nel Novecento i suoi risultati più alti e poetici: Urbino, anche dopo il trasferimento dell’artista a Macerata, è rimasta nell’animo di Iacomucci e nelle sue opere riaffiorano inconsciamente paesaggi, luoghi ed atmosfere conosciute sin dall’infanzia.

In questa silloge di opere esposte a Massa Fermana, l’incisore marchigiano affronta con animo di poeta il tema dei manichini che si levano da scorci campestri caratterizzati dalle morbide linee delle colline  rese vivaci dei diversi colori delle coltivazioni.

Il tema, che pur sembra avere delle connotazioni metafisiche, si colora così dell’ingenuo sapore di una favola antica che Iacomucci  affronta con spirito aperto. Affiorano infatti le memorie urbinati ed i richiami alla raffinata corte animata dal duca Federico, quando la città, grazie alla presenza di artisti della fama di Laurana, Alberti, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Giusto di Gand e Pedro Berruguete, si segnalava come la più eletta fra le corti italiane del Rinascimento. La rossa berretta capitanesca che il duca Federico indossa nel ritratto di Piero della Francesca  compare così nelle incisioni di Iacomucci, al pari di altri elaborati copricapo rinascimentali che ci portano indietro nel tempo, a quel periodo che vide Urbino e le Marche protagoniste di una irripetibile stagione culturale.

Questi richiami al passato si intrecciano a Massa Fermana con le inevitabili suggestioni cortesi che discendono dall’attività di Carlo Crivelli, il quale ha lasciato in questa cittadina la sua prima opera marchigiana: quel polittico datato 1468 che segna l’esordio del pittore veneziano nel Fermano. Iacomucci fa tesoro di tutte queste esperienze  maturate fra Urbino e Macerata negli anni cruciali del Rinascimento e le propone nelle sue incisioni, rinnovando l’incanto di un passato illustre che ancora è capace di suggestionare gli spiriti più sensibili.