Pubblichiamo l'intervento del Presidente del Consiglio provinciale Luigi Marconi, che ha aperto la seduta del 17 luglio 2012 con un ricordo del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, assassinati a Palermo il 19 luglio 1992.

 

Care consigliere, cari consiglieri,

prima di dare avvio alla discussione dei punti all’O.d.G. dell’odierna seduta consiliare, spero vogliate unirvi a me nel ricordo del giudice Paolo Borsellino a vent’anni dalla scomparsa- era infatti il 19 luglio 1992 quando venne assassinato insieme alla sua scorta.

Una strage, quella di via d’Amelio, che seguì a poco più di un mese la tragedia di Capaci e che rappresenta, con quella e con ogni episodio terroristico e mafioso passato ed attuale, uno dei livelli più elevati della barbarie umana e dell’umano sacrificio di uomini e donne che hanno pagato con la vita, il loro servizio allo Stato, alla Nazione e a favore di ciascuno di noi.

Ecco perché da cittadino e da uomo delle istituzioni credo che le figure e l’insegnamento di queste persone debbano restare vive e viventi, anche per le future generazioni, attraverso il nostro quotidiano agire.

Ciascuno, singolarmente ed insieme alle istituzioni dello Stato cui pure apparteniamo, ha la possibilità di contrastare l’avanzare del malaffare, delle attività criminali e mafiose ed il conseguente danno economico e sociale che queste producono; oltre che contribuire fattivamente alla formazione e crescita di una coscienza collettiva, retta dal rispetto e dalla convivenza democratica.

Possiamo farlo giorno dopo giorno scegliendo da quale parte stare, mettendo al centro del nostro operare il rispetto della legalità e della giustizia e la costante difesa delle regole civili e democratiche, quotidianamente, all’interno delle “società” in cui viviamo e ci muoviamo (famiglia, lavoro, istituzioni…).

La testimonianza della nostra responsabilità di cittadini, credo rappresenti l’esempio più importante da trasmettere ai cittadini di domani.

Usando le parole dello stesso giudice: “E’ normale che esista la paura in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa ostacolo che impedisce di andare avanti

Concludo lasciandovi alle brevi immagini di uno degli ultimi interventi pubblici di Paolo Borsellino: un’intensa testimonianza di passione istituzionale e civile.

Il Presidente del Consiglio

Luigi Marconi