Il Festival “Le Parole della Montagna” (SCARICA IL PROGRAMMA) vuole dare voce alla montagna, quella che parla non solamente di paesaggi naturali, di imprese eroiche e di conquista di vette impervie, ma anche dei significati simbolici e trascendenti dell’esperienza del camminare, dell’ascendere e discendere.

La montagna, infatti, fin dalle più antiche civiltà, è stata rappresentata quale dimora allegorica di nature divine e di eroi, ambientazione di miti, luogo di incontro fra l’umano e il divino, tra il terreno ed il celeste.

La salita alla vetta ha assunto così, il significato metaforico di ascesa spirituale, di superamento dei limiti umani, via attraverso la quale l’uomo ha la possibilità di elevarsi alla divinità e la divinità rivelarsi all’uomo.

Il Festival, prendendo spunto dalle Parole che la montagna suggerisce, propone riflessioni sulla sacralità della montagna, con le sue simbologie, in una visione estetica e filosofica, che diviene occasione di meditazione sull’Uomo nel suo cammino interiore.

Il Festival si svolge nel territorio dei Monti Sibillini, dalla natura incontaminata e ricco di leggende, a Roma e nel piccolo borgo medievale di Smerillo, luogo senza spazio e senza tempo, dove cioè che conta è l’essenziale.

Smerillo è il luogo della comunicazione vera, dove le parole riacquistano significato e diventano più leggere. Il piccolo borgo di Smerillo è da tempo divenuto “Cittadella della Poesia”, punto di incontro di poeti e persone di cultura che desiderano proporre un messaggio culturale forte.

L’obiettivo è valorizzare, tramite una proposta culturale di elevata qualità, il patrimonio sociale ed ambientale del territorio dei Sibillini, che parla di coesione sociale, di convivialità, di identità e tradizioni popolari che costituiscono la vera ricchezza delle colline e montagne marchigiane.

Si vuole, infatti, proporre eventi culturali di qualità con protagonisti di valenza nazionale ed internazionale, nella consapevolezza che la cultura costituisce un’importante occasione di crescita del territorio ed una concreta possibilità di promozione, che può attivare azioni sinergiche per lo sviluppo del turismo e la coesione giovanile.

Il Festival si presenta quale contenitore di convegni, mostre, spettacoli ed escursioni, all’interno del quale l’incanto della montagna viene svelato attraverso parole, musica, immagini e paesaggio naturale.

Al fine di valorizzare le risorse paesaggistiche del territorio, il Festival organizza alcuni incontri e spettacoli artistici all’aperto, in ambientazioni naturali particolarmente suggestive.

Il tema della III^ annualità del Festival, che prende sempre spunto dalle parole della montagna evidenziandone il contenuto simbolico, è La Vetta e l’Abisso, un’introspezione filosofica, psicologica e spirituale nel continuo movimento dell’animo umano, fra la tendenze alla verticalità e la discesa negli inferi.

Sono stati coinvolti illustri relatori, scelti fra filosofi, letterati, uomini di cultura e di spessore umano e spirituale, nonché artisti di prestigio non solo nazionale.

Il programma del Festival è diviso in sezioni:

[parentesi] sezione dedicata alla poesia

[parole] sezione dedicata alla comunicazione del pensiero

[immaginario] sezione delle arti e spettacolo

[esperienza] sezione delle escursioni in montagna

Ogni giornata del Festival, viene introdotta da una parentesi di poesia, versi e parole sul tema scelto, per aprire l’animo e predisporlo ad una amplificata percezione sensoriale di tutto quello che verrà nel resto della serata.

A seguire, il pensiero dei relatori sul tema scelto.

All’interno del calendario, sono concepiti anche momenti di convivialità e degustazione di prodotti tipici, con il duplice vantaggio di proporre momenti di aggregazione e contestualmente promuovere e salvaguardare le tipicità del territorio.

Particolare rilievo hanno le escursioni montane, organizzate su facili sentieri percorribili da tutti, che permettono un’esperienza personale di ascesa alla vetta e nel contempo promuovono le meraviglie paesaggistiche dei Monti Azzurri.

Durante le escursioni sono previsti spettacoli teatrali e reading sul tema scelto, in suggestive ambientazioni montane.

Nel primo fine settimana, oltre all’inaugurazione di una mostra fotografica sul “Kailash, la montagna degli dei, è prevista la realizzazione di un Mandala, ad opera di monaci tibetani, con relativa cerimonia di distruzione. Il Mandala, cerchio eterno, ruota della vita, vuole rappresentare simbolicamente l’armonica compresenza della bellezza e della caducità, la vetta e l’abisso, con una forza che dà vita e conduce al proprio centro.

Particolare attenzione è riservata al Festival del bambini, una sezione dedicata ai più piccoli, i quali verranno coinvolti in un'escursione nei boschi in compagnia degli asini, all’interno della quale verrà loro proposto un intrattenimento teatrale sulla leggenda del Guerrin Meschino, in armonia con il tema dell'intera manifestazione. Nel pomeriggio, un laboratorio, nel quale i bambini potranno disegnare e rappresentare la leggenda della Sibilla.

Al fine di ampliare i confini della manifestazione, l’apertura del Festival verrà celebrata a Roma, Palazzo Valentini, il 18 luglio. Per la giornata di apertura è prevista la presentazione di una mostra fotografica sui Monti Sibillini; una conferenza sulla sacralità della montagna; la proiezione di un video su Giuseppe Tucci ed un concerto-spettacolo sulla leggenda del Guerrin Meschino e della Sibilla, accompagnato dalla musica celtica degli Ogam.

Per la III^ edizione è stato concesso il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Provincia di Roma.

Le date del Festival sono fissate per gli ultimi due fine settimana di luglio e la prima domenica di agosto e precisamente per i giorni 18, 20, 21, 22, 27, 28, 29 luglio e 5 agosto.

(nella foto: la conferenza stampa di presentazione del Festival, svoltasi presso la Sala Giunta della Provincia di Fermo)