A Servigliano hanno preso il via i lavori di ristrutturazione dell’ex stazione AFA e di allestimento di un Centro di Documentazione Storica e di un'Aula Didattica per l'informazione e la memoria della Shoah, del Razzismo e della Resistenza Civile.

“Il primo passaggio, oltre ad una verifica delle fondazioni, è consistito nello svuotamento interno di parte della struttura - ha evidenziato l’Assessore provinciale alla Cultura Giuseppe Buondonno - che diventerà un’aula didattica. Contemporaneamente, l’associazione Casa della Memoria, l’ISML di Fermo e l’architetto Marco Scrivani, tutti presenti in questa occasione, stanno provvedendo all’elaborazione dell’allestimento. Il progetto di Servigliano sarà piuttosto avanzato dal punto di vista tecnologico, per facilitare anche maggiori contenuti storici, scientifici e didattici rispetto allo spazio disponibile. Ci sarà anche la possibilità di laboratori didattici e tecnologici con le scuole, con annesso uno spazio espositivo più tradizionale fatto di pannelli e di altri supporti”.

Il centro di documentazione diventerà un luogo fondamentale di memoria del campo di concentramento e di tutto il Novecento, ma resterà comunque a disposizione della città anche per eventi di altra natura. Per la sua realizzazione è stato predisposto un finanziamento di circa 270.000 euro, con tempi di consegna entro il mese di dicembre, che dovrebbero coincidere con quelli della casa di Osvaldo Licini a Monte Vidon Corrado.

“Un ringraziamento - ha concluso Buondonno - va alla Regione Marche per il contributo non solo economico ma, attraverso l’architetto Mazzotti, anche di competenza tecnica per un progetto assolutamente rispettoso della storia. Come per altri contenitori culturali del territorio, abbiamo anche previsto per un anno, a partire da settembre, una borsa lavoro per un giovane laureato che ci aiuterà nella fase di allestimento ma anche per garantire la piena fruibilità della struttura”.

“Rispetteremo i tempi di consegna - ha precisato il Presidente Fabrizio Cesetti  - perché il nostro obiettivo è quello di organizzare un evento importante in occasione della Giornata Memoria nel gennaio 2013. Questa struttura sarà fondamentale per cristallizzare nel tempo quello che è stato uno dei momenti più drammatici del nostro Paese e, quindi, anche del nostro territorio. Colgo l’occasione per ricordare quanti, negli anni drammatici della dittatura nazifascista, si sono spesi mettendo a repentaglio la loro stessa vita per salvare altre vite umane: è quello il segno di una resistenza civile che fa onore a tutti i cittadini del Fermano e non solo”.

“Si tratta di una grande opera - ha rimarcato il Sindaco Maurizio Marinozzi , affiancato dal suo vice Marco Rotoni - che testimonia una straordinaria attenzione da parte delle Istituzioni. Questi obiettivi si possono raggiungere soltanto con il concorso di più Enti, in questo caso la Regione, sensibilizzata dalla Provincia di Fermo, la stessa Provincia ed il nostro Comune. Che questa di Servigliano possa essere la fine di riconversioni improbabili di strutture come le vecchie stazioni e che possa diventare, invece, il segno tangibile di una storia che non possiamo e non vogliamo dimenticare”.

“Insieme alla Casa della Memoria - ha dichiarato il Presidente dell’ISML di Fermo Sergio Bugiardini - il nostro Istituto supporterà in termini scientifici e di ricerca la struttura, offrendo la necessaria copertura. Sono ormai anni che collaboriamo e tra noi c’è perfetta simbiosi. Insieme saremo responsabili della gestione culturale del centro. Agendo in termini di archivio storico, è prevedibile che nel tempo ci possano essere acquisizioni di materiale documentario, fotografico e di vario genere”.

“Da anni siamo impegnati per portare le scuole al campo - ha ribadito Giuseppe Millozzi della Casa della Memoria – anche senza alcuna struttura per riceverli. La risposta è stata sempre molto incoraggiante e ci ha spinto ad andare avanti, anche se ogni volta bisognava inventarsi la visita. Ma considerato che il corpo di documenti in questo campo è piuttosto sostanzioso e che dopo quello di Sulmona è quello più importante d’Italia, è evidente che questa struttura andava sistemata per accogliere un luogo della memoria, in cui far maturare e sviluppare iniziative e progetti. Le basi sono state gettate, adesso si può veramente costruire la casa”.