Con l’evento “Mimmo Rotella. Dallo strappo all’immagine” prende il via sabato 23 giugno la stagione espositiva 2012 del TOMAV, la splendida torre eptagonale che il Comune di Moresco ha voluto destinare all’arte contemporanea.

La mostra di Rotella, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Moresco e patrocinata dalla Provincia di Fermo in collaborazione con la Galleria Fabjbasaglia e Giusti Brokerage Art&Economy, crea l’opportunità di vedere le opere di un maestro riconosciuto del panorama nazionale e internazionale che, dal dopoguerra ad oggi, ha sviluppato una ricerca tesa ad indagare le possibilità poetiche della immagine riprodotta.

La mostra curata da Antonella Micaletti pone l’attenzione sui lavori degli anni ’90, per alcuni aspetti vicini ai soggetti trattati negli anni ’50 - dedicati al cinema e ai suoi miti - ma anche lontani perché presenta quadri con temi nuovi come fiori e frutta e corpi di modelli della pubblicità, quasi suggerendo una interpretazione contemporanea dei generi della natura morta e del nudo. La chiave di lettura è, per i lavori più storici come per quelli attuali, la tecnica, il decollage, che ha portato Rotella a staccare dal muro manifesti pubblicitari per ricomporli su supporti diversi - tele, pannelli metallici - lasciando intravedere gli strappi e la sovrapposizione delle immagini sui muri nel tempo. Oggi il modus operandi è sempre lo stesso ma la natura più gioiosa ed edonistica delle immagini scelte induce a leggere quegli strappi come delle pennellate che rendono il quadro più omogeneo, meno stratificato e complesso. In passato i processi meccanici che hanno sempre sottinteso al suo lavoro costituivano un contrappunto rilevante alla illusorietà dell’immagine, mettendo in guardia dalla sua natura ammaliatrice per indurre piuttosto a mettere in moto l’attività critica dello spettatore. Oggi,invece, manifestano una più leggera e positiva opportunità espressiva, facendo sì che immagini a cui siamo ormai assuefatti assumano per noi un nuovo senso e una nuova attenzione.

Rotella, esponente del Nouveau Realisme e fondatore della Mec Art, continua a cercare in quei processi, che avevano fatto urlare alla morte dell’arte e alla perdita della sua aura, possibilità invece di nuove fascinazioni e di sempre maggiore coinvolgimento visivo e concettuale. La sua ricerca invece di aprirsi a scenari apocalittici, continua a cercare nei meccanismi produttivi e riproduttivi l’aspetto ammaliante, forse anche un po’ ludico, puntando sempre al peso della casualità dello strappo e della trasformazione delle immagini come possibilità rigenerative dell’arte… e anche di chi la guarda.

La mostra, che verrà inaugurata il 23 giugno alle ore 18.30, sarà visitabile fino al 22 luglio, dal venerdì alla domenica con orario 17-20.

 

INFO:

tel. 0734.259983

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