Venerdì scorso l’Assessore alla Cultura della Provincia Giuseppe Buondonno ed il Sindaco di Fermo Nella Brambatti hanno ricevuto Adrian e Mary Di Ruscio,  rispettivamente figlio e moglie di Luigi Di Ruscio, giunti appositamente dalla Norvegia, per consegnare alla città capoluogo ed alla Provincia l’intero archivio dello scrittore, scomparso un anno fa.

“Per noi è un onore ed un piacere profondo - ha affermato Buondonno - poter ricevere l’archivio personale di Luigi Di Ruscio, che verrà collocato temporaneamente presso l’Istituto di Storia della Resistenza, anche in considerazione del rapporto forte che Luigi aveva con la Resistenza e l’esperienza partigiana e dell’autorevolezza dell’Istituto Storico; in attesa che un comitato scientifico (composto, secondo le indicazioni dello stesso scrittore, da Angelo Ferracuti, Massimo Raffaeli e Andrea Cortellessa) possa studiarlo ed analizzarlo. Luigi è stato un grande scrittore: il suo archivio e tutta la sua opera (su cui abbiamo lavorato, anche attraverso il Premio Volponi) meritano quindi di essere conosciuti ed apprezzati anche dalle generazioni future”.

Angelo Ferracuti, che ha fatto da tramite alla famiglia Di Ruscio, ha ribadito l’importanza della figura di questo grande scrittore, non soltanto per Fermo ma per tutto il Paese. “Abbiamo voluto ricordarlo in uno speciale de ‘L’Indice dei libri del mese’ - ha specificato Ferracuti -, una delle più longeve riviste italiane di informazione culturale e di recensioni librarie. Inoltre, ricordiamo che lo scorso novembre il Premio Letterario Nazionale ‘Paolo Volponi’ ha voluto dedicare al noto scrittore il convegno di studi “Non possiamo abituarci a morire. La scrittura di Luigi Di Ruscio”. Altra cosa importante: nel 2013 la casa editrice Feltrinelli stamperà nella collana “Le comete” quattro dei suoi romanzi più importanti ed infine, verso la fine dell’anno, ci recheremo ad Oslo per realizzare un documentario su di lui”.

“Ho avuto la possibilità di conoscere Di Ruscio - ha precisato il Sindaco Brambatti - e di ascoltarlo nei suoi interventi, talvolta anche focosi: voglio quindi ringraziare la famiglia, anche a nome della comunità fermana, del grande dono che Di Ruscio fa attraverso loro a questa città. Nonostante la sua lontananza, abbiamo sempre sentito la sua presenza e questo soprattutto grazie alla stretta rete di rapporti, non soltanto letterari, che aveva costruito e mantenuto nel tempo. A noi, pertanto, la responsabilità di far sì che la sua figura cresca e sia sempre più condivisa sotto il profilo letterario”.

Adrian Di Ruscio ha colto l’occasione per ringraziare Angelo Ferracuti per il suo sostegno e la sua collaborazione a questo lavoro. “Mio padre era una persona molto riservata per quanto riguardava la sua scrittura, neanche i membri della sua famiglia in Norvegia lessero mai ciò che stava scrivendo. È stata, infatti, una grande sorpresa per mia madre scoprire che era uno scrittore famoso. Siamo, inoltre, felici sia di poter fare questa donazione, che del fatto che la casa editrice Feltrinelli ha intenzione di pubblicare tutti i suoi lavori”.