Dispiace tornare sulla  questione relativa agli interventi lungo la SP 238 Valdaso, dibattuta pubblicamente da quasi 10 anni in ogni sede e comunicata periodicamente attraverso i vari organi di informazione. Dispiace soprattutto perché proprio con il Forum “Salviamo il Paesaggio - Difendiamo i territori” si sta instaurando un rapporto che, a mio avviso, potrà soltanto portare un contributo fattivo alla nostra azione amministrativa ed al territorio tutto.

Proprio per dare seguito ad una metodologia di lavoro che, per quanto mi riguarda, avevo avviato con l’allora Coordinamento provinciale per la tutela del paesaggio (costituitosi poco più di un anno fa e poi mutuato, appunto, in Forum) in merito alla redazione del Piano Territoriale di Coordinamento, la scorsa settimana avevo richiesto un incontro con le sigle ambientaliste rappresentante nel Forum per discutere dei lavori lungo il tratto tra Pedaso e Campofilone. Una richiesta, la mia, fatta in piena consapevolezza che quello che si andava a presentare era un progetto sì definitivo, ma frutto di un lunghissimo confronto con i cittadini e con tutte le Amministrazioni comunali coinvolte.

Tanti sono stati gli incontri pubblici, tanta la documentazione ufficiale prodotta che credo sia quanto meno inopportuno accusare questa Provincia di aver nascosto il proprio operato.

In particolare, rigetto completamente l’accusa di omissione sul taglio delle piante presenti lungo il tracciato. Il comunicato a cui il Forum fa riferimento, datato 12 aprile 2012, riguardava infatti il tratto ricadente nel territorio di Montefalcone Appennino e soltanto nel finale (cito testualmente “a breve partiranno i lavori di ammodernamento del tratto tra Pedaso e Campofilone per un importo di 2.600.000 euro”) faceva un breve riferimento a quello verso la costa, il quale, naturalmente, sarà oggetto nelle prossime settimane di una specifica nota.

Con la stessa fermezza, non posso consentire che si affermi che questa Amministrazione provinciale non ha una visione delle problematiche ambientali o, peggio ancora, una concezione di tipo barbarico.

In questi tre anni non abbiamo stravolto nulla ma, piuttosto, dopo esserci battuti contro l’arretramento dell’autostrada, ci siamo opposti all’insediamento di una struttura impattante come il motodromo e abbiamo cercato di evitare che il paesaggio - che continuiamo a considerare una risorsa imprescindibile - fosse stato sfregiato da altri tipi di interventi. E tutto questo lo abbiamo fatto insieme ai cittadini.

Ci si accusa anche di utilizzare in maniera inappropriata il termine “ammodernamento”, quasi a voler gettare fumo negli occhi. Ma nell’affermare questo, si dimenticano le problematiche connesse alla presenza di infrastrutture viarie vecchie e pericolose, oltre che incapaci di supportare l’attuale carico di traffico.

Un aspetto, quest’ultimo, che ci ha visto e ci continua a vedere impegnati ovviamente in termini di diminuzione, come testimoniato dal nostro impegno per incrementare prima e mantenere poi il livello di trasporto pubblico locale nel territorio, nonostante i drastici tagli alle risorse destinate a questo servizio. A questo si aggiunge l’impegno in ogni sede per l’incentivazione alla mobilità dolce e per il mantenimento delle tratte ferroviarie presenti.

Un impegno, però, che non può cancellare tout court le condizioni di insicurezza lungo le strade o il volume di vetture ed automezzi.

Dobbiamo essere capaci di fare interventi dove le criticità sono maggiori, valutando ogni singolo aspetto, a partire dalle alternative rispetto ad un allargamento dell’asse viario. Alternative già tutte valutate nel corso degli anni, partendo dal presupposto che in quell’area esistono realtà produttive, insediamenti abitativi e, quindi, relazioni sociali. Abbiamo valutato con i Sindaci ed i cittadini la possibilità di un senso unico, ma subito è emersa la questione di un aumento significativo dell’inquinamento, a causa di un maggior chilometraggio da parte dei vari mezzi. Sempre insieme, si è anche discusso su quale delle due strade di quella parte di vallata puntare, optando per quella oggetto del prossimo intervento. Infine, è stata fatta una valutazione di possibili dissuasori per l’alta velocità, già presenti lungo altre strade di competenza provinciale.

Ecco, quindi, “il metodo”: lo stesso applicato per le ipotesi progettuali inerenti la circonvallazione di Amandola, discusse nel luglio del 2010 con Amministratori e cittadini in un’affollatissima assemblea pubblica.

Un ultimo, ma altrettanto importante aspetto: personalmente, ed anche come rappresentante istituzionale, mi dispiace tagliere piante secolari, ma la necessità di rendere la strada più sicura è diventata oggettivamente prioritaria. Per compensare questa scelta dolorosa, provvederemo a piantumare le stesse specie in misura quasi doppia in diverse aree messe a disposizione dai Comuni di Pedaso e Campofilone, aree che diventeranno veri e propri parche urbani.

Sulle piste ciclabili, riconfermo quanto già affermato la scorsa settimana: il Comune di Pedaso, presente all’incontro, si era già formalmente impegnato a realizzarne una proprio lungo quel tratto di strada una volta ultimati i lavori.

Nel ribadire agli esponenti del Forum la mia personale convinzione del loro ruolo di interlocutori più che qualificati, spero che al di là di quanto già progettualmente definito si riesca a costruire un percorso finalizzato esclusivamente al bene del territorio e di tutti i suoi cittadini, partendo da una piena condivisione tra tutti i soggetti coinvolti. A tal proposito, mi sono già impegnato per l’istituzione di una Consulta per l’Ambiente, uno strumento fondamentale per discutere e riflettere su questioni ambientali, urbanistiche ed infrastrutturali.

 

Il Vice Presidente e Assessore  alla Viabilità

Renzo Offidani