Trentatre beneficiari, 5 Nazioni (Inghilterra, Irlanda, Polonia, Bulgaria e Spagna), 3 tipologie di servizi (turismo, servizi alle imprese, eco-innovazione): sono i numeri del progetto Leonardo da Vinci “IMPROVE” (International Mobility to imPROve Employment opportunities), illustrati dai funzionari del Settore Formazione Professionale, Scuola e Politiche del Lavoro della Provincia di Fermo e dai rappresentanti della Eurocentro di Jesi alle ragazze ed ai ragazzi selezionati, che dal 28 gennaio al 7 febbraio raggiungeranno le rispettive destinazioni dove, nell’arco di 13 settimane, svolgeranno i propri tirocini formativi.
L’iniziativa, promossa dall’Amministrazione provinciale e rivolta a giovani diplomati e laureati tra i 18 e i 32 anni, durante tutto il mese di gennaio si è caratterizzata anche per l’organizzazione di seminari informativi e corsi di lingua inglese e spagnola.
All’illustrazione dei gruppi di partenza per le varie destinazioni (14 beneficiari a Portsmouth, 9 tra Dublino e Cork, 2 a Sofia, 2 a Wroclaw, 6 tra Valencia e Siviglia), ha fatto seguito un approfondimento sul tipo di esperienza formativa e di orientamento, sul giusto approccio, sui documenti necessari e sui consigli pratici per i Paesi di destinazione ed i singoli ambienti lavorativi.
Nel pomeriggio i ragazzi hanno avuto la possibilità di confrontarsi con Elisa Nunzi, una giovane fermana partita lo scorso settembre con destinazione Portsmouth e rientrata il 23 dicembre.
“Ho svolto il mio tirocinio presso l’ufficio found raising del New Theatre Royal, uno dei due teatri principali della città - ha spiegato -, un ambiente lavorativo ottimo, con il capo e tutto il personale sempre disponibile, soprattutto alle mie necessità legate alla lingua. E’ stata un’esperienza assolutamente positiva da un punto di vista professionale e interconnessa con il mio percorso lavorativo presso una compagnia teatrale di questo territorio. Anche da un punto di vista umano mi sono trovata benissimo, sia con la famiglia che mi ospitava che con i ragazzi partiti con me dall’Italia. Insieme siamo riusciti a conoscere, anche frequentando un ulteriore corso di inglese avanzato, ragazzi di altre nazionalità inseriti in progetti comunitari simili al nostro, con i quali c’è stato un continuo scambio di idee”.
Per la Nunzi, a cui sono state poste numerose domande sulla sua esperienza, il progetto Leonardo Da Vinci “IMPROVE” resta una grandissima opportunità. “La cosa con cui occorre partire è lo spirito di adattabilità: è questa la parola chiave, perché ci sono tante cose simili a noi ed altrettante differenti che da un lato possono deludere o infastidire, ma che dall’altro arricchiscono in maniera incredibile in ambito lavorativo, personale e caratteriale”.