La mostra, allestita presso i locali della nuova Fototeca Provinciale di Fermo con sede in Altidona in via Bertacchini, sarà inaugurata venerdì 18 novembre alle ore 17,30.

Sarà visitabile fino a domenica 27 novembre nei giorni di apertura della fototeca (martedì, giovedì e venerdì dalle ore 15 alle ore 18) e su appuntamento (348.9135734).

Nello spirito della presa di coscienza del proprio fare e procedere che ha ispirato “Clear Light”, gli studenti dell'Istituto  d’Arte “Preziotti” di Fermo, il Liceo Artistico di Porto San Giorgio e il Liceo Artistico “Licini” di Ascoli Piceno hanno voluto anch’essi offrire un loro contributo  con una foto e un testo ispirati alla “chiara luce”.

Organizzazione e allestimento delle mostre: Altidona Belvedere

 

Clear Light

Altidona, Galleria Sotto l’Arco

Dal 18 al 27 novembre 2011

Inaugurazione: 18 novembre, ore 18,30

Orario di apertura: tutti i giorni dalle 17 alle 20.

Ingresso libero

 

Seguirà un incontro presso il Teatro Comunale durante il quale sarà presentato il libro “Mario Dondero”

di Simona Guerra edito da Bruno Mondadori

All’inaugurazione saranno presenti: Melina Mulas, Mario Dondero e Simona Guerra

 

 

Raccogliere le «chiare luci», e donarle a un uomo considerato faro di pace e spiritualità, il Dalai Lama, è stata l’idea di Melina Mulas, fotografa, figlia di Ugo di Giovanna Calvenzi e Laura Serani, che hanno chiesto a 55 grandi autori italiani di scegliere e di commentare una loro foto che rappresentasse un momento importante nella consapevolezza della loro evoluzione creativa.

È nato così il progetto Clear Light, per ricordare i 50 anni di esilio del Dalai Lama. All’inizio del prossimo anno le foto verranno donate alla Library of Tibetan Works and Archives di Dharamsala, in India, dove il Dalai Lama vive dal 31 marzo 1959.

La raccolta è stata pubblicata in un volume con lo stesso titolo da Peliti Associati. Nella mostra Clear Light le opere – paesaggi, figure umane, alberi, metafisiche sedie vuote, fiori, morti di mafia, funamboli, polveri di stelle – sono un viaggio nella fotografia italiana, e tutte sono accompagnate da un testo dell’autore che spiega perché quell’ immagine, non altre, reca una «chiara luce». Si sa che i fotografi parlano con la loro arte. Ma anche le parole rischiarano, aiutano a entrare nel laboratorio oscuro dei fabbricatori di immagini e formano un importante «diario pubblico».

La mostra CLEAR LIGHT curata da Giovanna Calvenzi, Melina Mulas (che da anni collabora con il governo tibetano in esilio) e Laura Serani, comprende cinquantacinque opere di altrettanti fotografi italiani, tra i più noti a livello internazionale e tra i più rappresentativi del panorama artistico in Italia, dal dopoguerra ad oggi. Presentata per la prima volta nel 2009 a Reggio Emilia in occasione di Fotografia Europea, nasce per commemorare i cinquanta anni di esilio forzato del Dalai Lama e nella sua interezza è destinata ad essere ospitata in modo permanente nelle sale della nuova sede della Library of Tibetan Works and Archives a Dharmsala.

Le cinquantacinque fotografie raccolte sono state donate dai relativi autori (o dai rispettivi eredi) e rappresentano una tappa significativa del loro percorso artistico e professionale, un momento di svolta oltre ad offrire una puntuale panoramica della situazione della fotografia in Italia oggi.

Visto l’imminente trasferimento di questa mostra, una vera e propria collezione a Dharmsala, quella di Altidona è anche l’ultima occasione di poter godere di questa straordinaria raccolta, unica nel suo genere, in Italia ed in Europa.

CLEAR LIGHT, nella visione del buddismo tibetano, è la base primordiale della natura della mente, il livello più profondo della conoscenza. Non a caso, nel volume che accompagna la mostra, sono presenti le riflessioni degli autori degli scatti circa il loro lavoro, riflessioni che ci consentiranno di soffermarci per un momento su questo opere che rappresentano un chiaro momento di svolta e di presa di coscienza del proprio fare e procedere, distinte e distanti, per epoca e per tipologia, e di cogliere la chiara luce che da soggettiva diventa così collettiva.

In mostra opere di: Marco ANELLI, Marina BALLO CHARMET, Gian Paolo BARBIERI, Giorgio BARRERA, Gabriele BASILICO, Letizia BATTAGLIA, Gianni BERENGO GARDIN, Antonio BIASIUCCI, Luca CAMPIGOTTO, Mario CARRIERI, Pietro CARRIERI, Paolo CASTALDI, Vincenzo CASTELLA, Lorenzo CASTORE, Giovanni CHIARAMONTE, Alessandro CIMMINO, Cesare COLOMBO, Giorgio COLOMBO, Mario CRESCI, Mario DONDERO, Giorgia FIORIO, Vittore FOSSATI, Luigi GARIGLIO, Moreno GENTILI, Luigi GHIRRI, Mario GIACOMELLI, Francesco GIUSTI, Claudio GOBBI, Guido GUIDI, Pino GUIDOLOTTI, Francesco JODICE, Mimmo JODICE, Silvia LELLI, Uliano LUCAS, Sirio MAGNABOSCO, Attilio MARANZANO, Roberto MASOTTI, Nino MIGLIORI, Davide MONTELEONE, Davide MOSCONI, Antonia MULAS, Ugo MULAS, Toni NICOLINI, Cristina OMENETTO, Federico PATELLANI, Paolo PELLEGRIN, Francesco RADINO, Moira RICCI, Paolo ROSSELLI, Marialba RUSSO, Claudio SABATINO, Ferdinando SCIANNA, SHOBHA, Toni THORIMBERT e Silvio WOLF.

Tenzin Gyatso, che diventò Dalai Lama, Oceano di Saggezza, a soli quindici anni (nel 1950), vive a Dharamsala dal 31 marzo 1959. Da lì parte per frequenti viaggi di pace e di lotta per l’ autonomia del suo popolo. Le «illuminazioni» italiane saranno quindi visibili, nel «regno» di un’ autorità del Buddhismo, dai molti che vanno a rendere omaggio alla guida dei tibetani. Tra i viaggiatori dello spirito, c’ è stata Melina Mulas, che proprio dopo un incontro di limpida serenità con il Dalai Lama sentì germogliare l’ idea di chiedere il dono ai fotografi, o agli eredi (in mostra anche immagini di autori scomparsi). Da qualche parte, della «chiara luce» il Dalai Lama dice (è riportato nel catalogo) «non vi è dunque nulla che possa impedirle di durare».
Vicine a lui, le 55 «scritture di luce» troveranno la dimensione ulteriore che qui solo la nostra fantasia può assegnare

Nello spirito della presa di coscienza del proprio fare e procedere che ha ispirato “Clear Light”, gli studenti dell’Istituto d’Arte “Preziotti” di Fermo, del Liceo Artistico “Licini” di Ascoli Piceno e del Liceo Artistico di Porto San Giorgio hanno voluto anch’essi offrire un loro contributo  con una foto e un testo ispirati alla “chiara luce”.

La mostra, intitolata “La luce, l’inizio”,  allestita presso i locali della nuova Fototeca Provinciale con sede in Altidona in via Bertacchini, sarà inaugurata venerdì 18 novembre alle ore 17,30. Sarà visitabile fino a domenica 27 novembre nei giorni di apertura della fototeca e su appuntamento (348 9135734).

Per info: www.altidonabelvedere.it  e presso la sede della mostra “Clear Light”.

 

INFO:

tel. 333.6331721

cultura@provincia.fm.it

www.premiopaolovolponi.it