È falso e demagogico, e con il chiaro intento scandalistico, quanto dichiarato dal Coordinamento provinciale di Futuro e Libertà (FLI), secondo il quale la Provincia avrebbe “pubblicato i bandi per l’assunzione a tempo indeterminato di 10 figure dirigenziali”.

Si ritiene opportuno, per dovere di verità nei confronti dei cittadini, chiarire che la Provincia ha bandito 10 concorsi per “impiegati” e non per “dirigenti”, come invece sostiene FLI.  E’, quindi, preoccupante che esponenti politici che vorrebbero interloquire sulla questione con il loro Senatore Baldassarri non sappiano distinguere tra impiegati e dirigenti.

La sostanza è ben diversa: la Provincia di Fermo ha infatti, in totale, solo 8 dirigenti previsti in pianta organica e non intende ampliarne il numero. Anche i concorsi già banditi e quelli che verranno presentati a breve non amplieranno il numero dei dipendenti in servizio presso l’Ente perché, attualmente, quei posti indicati nei concorsi sono coperti da personale a tempo determinato. Se gli esponenti di Futuro e Libertà avessero avuto la bontà di leggere le declaratorie dei concorsi avrebbero visto che si tratta, per la maggior parte, di posti unici per figure uniche previste in organico e necessarie per far funzionare la Provincia.

Da quei concorsi non deriveranno dunque maggiori spese, bensì solo una legittima scelta di trasparenza che porti tutti coloro che hanno i titoli ed i requisiti a potersi misurare in un pubblico concorso per coprire posti oggi temporaneamente coperti da personale precario, trasferito all’atto della separazione dalla Provincia di Ascoli Piceno.

Ed è del tutto inconferente il collegamento con la manifestata intenzione del Governo - a quanto pare condivisa da Futuro e Libertà - di sopprimere le Province, atteso che la Provincia di Fermo non può certamente aspettare la sorte del disegno di legge costituzionale di soppressione e, nel frattempo, continuare ad operare con personale precario e, alla sua prossima scadenza, interrompere i servizi.

In definitiva, questo modo di valutare le questioni e le attività della pubblica amministrazione è figlio dei tempi che stiamo vivendo, tempi in cui prevale la demagogia e lo scandalismo al posto di qualsiasi onesto ragionamento che consenta di stimare ogni questione nella giusta logica degli interessi pubblici.

Sulla assoluta inutilità della soppressione delle Province, ai fini del risparmio e della semplificazione dell’azione amministrativa, si è già più volte espresso il Presidente della Provincia Cesetti con argomentazioni inconfutabili. Le Province impegnano l’1,5% dell’intera spesa pubblica statale (13 miliardi di Euro su 850 miliardi spesi complessivamente ogni anno) e di questa somma spesa dalle Province oltre l’85% va a finanziare la gestione e manutenzione di strade e scuole superiori e alla gestione del mercato del lavoro e dell’ambiente e territorio, tutte funzioni che comunque qualcun altro dovrebbe svolgere, e la stessa proposta di legge costituzionale lo prevede anche se in maniera indeterminata, rimettendo ad ogni Regione la scelta di individuare autonomi enti di area vasta. Dove sia il risparmio resta un mistero, anzi, sicuramente il passaggio da un tipo di organizzazione consolidata e collaudata ad una del tutto nuova potrà comportare costi ancora maggiori di quelli attuali.

La soppressione delle Province è, dunque, uno specchietto per le allodole per non intervenire in altri campi dove le spese sono ben più consistenti e dove i risparmi sarebbero sicuri e apprezzabili. Lo Stato spende per i suoi Ministeri oltre 180 miliardi di Euro all’anno e le Regioni circa 170. Viene poi da chiedersi, visto che è stato presentato un disegno di legge costituzionale il cui iter legislativo è particolarmente gravoso, perché il Governo non ci abbia abbinato anche la riduzione del numero dei parlamentari e il riassetto delle Regioni, comprese quelle a statuto speciale: forse questi risparmi non interessano?

Se gli esponenti di FLI o meglio ancora il Senatore Baldassarri, sicuramente competente e capace di valutare le considerazioni sopra espresse, vorranno avere ulteriori spiegazioni e chiarimenti, ben volentieri la Provincia di Fermo sarà prodiga di informazioni, e avrà così l’ulteriore occasione di ribadire che è un esempio virtuoso di amministrazione sia per quanto riguarda i costi della politica che per le spese di funzionamento, nonché per la qualità e la quantità dei servizi offerti al territorio e la capacità ed immediatezza delle sue risposte, anche nelle situazioni di massima emergenza.

Con l’occasione si auspica che il Coordinamento provinciale di Futuro e Libertà si voglia spendere per far cessare definitivamente lo stucchevole dibattito sulla soppressione delle Province, la cui utilità riteniamo sia ben compresa dai cittadini.