GUERRA IN UCRAINA E SANZIONI ALLA RUSSIA: IL TAVOLO COMPETITIVITÀ E SVILUPPO DEL FERMANO LANCIA IL GRIDO D’ALLARME PER IL TESSUTO PRODUTTIVO DEL TERRITORIO “MERCATO STRATEGICO, A RISCHIO LE IMPRESE DEL CALZATURIERO”

Pubblicato il 08/03/2022 14:18

Nella mattinata di lunedì 7 marzo, presso la Sala Consiliare della Provincia di Fermo, si è riunito per la prima volta sotto la guida del Presidente Michele Ortenzi il Tavolo “Competitività e Sviluppo del Fermano”.

Al centro del dibattito, la guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia, con tutte le pesanti ricadute economiche che si stanno verificando sul tessuto produttivo provinciale. La riunione, infatti, è stata convocata per affrontare le problematiche economico-sociali che stanno interessando il distretto produttivo del Fermano in conseguenza della crisi internazionale in atto.

Nel corso dell’incontro si è rilevato, in particolare, come la grave situazione a livello internazionale, da un lato, si innesta su di un territorio già in forte crisi economica, riconosciuto quale area di crisi industriale complessa e messo a dura prova prima dal sisma e poi dalla pandemia, dall’altro lato, va inevitabilmente impattando con l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi dell’energia e dei carburanti. Tutto ciò evidenzia come nel Fermano, che stava già vivendo un momento di estrema fragilità, il quadro attuale comporta conseguenze ancora più drammatiche sull’intero sistema produttivo territoriale.

“Quella di Fermo – spiega il Presidente Michele Ortenzi – è la provincia delle Marche che rischia di subire le maggiori ripercussioni da questo embargo. Russia e Ucraina sono mercati strategici per il nostro territorio. Il blocco dell’export inciderà soprattutto e massicciamente sul comparto “Moda”, ed in particolare su quello calzaturiero, cuore pulsante del Fermano. Non dimentichiamo che oltre il 60% del Pil della Provincia è rappresentato dal distretto pelli-calzature e per molte delle nostre aziende il mercato russo costituisce l’80% del fatturato. Senza contare le difficoltà di quelle imprese che vantano crediti da incassare da acquirenti russi, perché con il blocco dei pagamenti swift la merce è consegnata ma il pagamento non viene effettuato, o che hanno merce prodotta da spedire in Russia che resterà in magazzino. Come Tavolo, siamo molto preoccupati - prosegue il Presidente – perché anche altri settori dell’economia fermana rischiano di essere travolti dalle conseguenze negative della situazione internazionale in atto. Basti pensare al comparto dell’autotrasporto, che non potrà sostenere ancora a lungo un’ulteriore impennata dei costi, nonché a quello turistico e commerciale”.

La situazione rischia di diventare devastante per l’economia locale. Il Tavolo provinciale Competitività e Sviluppo si fa, quindi, portavoce del grido d’allarme del mondo produttivo del Fermano: bisogna mettere tempestivamente in atto degli interventi, sia nel breve che nel lungo termine, che possano dare una boccata d’ossigeno alle imprese ed ai lavoratori. Le misure devono essere mirate e puntuali, da attuare con urgenza perché nel quadro attuale il fattore tempo è determinante. Il rischio di default è per l’intera filiera.

Tutti i componenti del Tavolo, dalle associazioni datoriali e di categoria alle organizzazioni sindacali, con voce univoca, chiedono l’introduzione della cassa integrazione in deroga, ristori economici per chi dimostra il reale danneggiamento subito dalle sanzioni in termini di liquidità impossibile da recuperare insieme anche al danneggiamento dovuto alla merce prodotta ma non spedita. Inoltre, incentivi economici per diversificare i mercati di vendita e lo spostamento delle rate dei mutui per alleggerire il problema finanziario di molte aziende che dopo i due anni di pandemia hanno chiesto finanziamenti per poter risalire la china. Infine, il riconoscimento della Zes, all’interno della quale le imprese possano beneficiare di un pacchetto di agevolazioni fiscali, sotto forma di credito d’imposta, incentivi economici e semplificazioni amministrative.

“L’incontro che si è tenuto è stato concreto e produttivo – conclude il Presidente Ortenzi. Il Tavolo ha trovato sin da subito la sintesi condivisa sulle richieste da avanzare al Governo ed alla Regione Marche per aiutare le aziende del distretto fermano, misure compensative per mitigare l’impatto degli effetti della situazione internazionale. Dopo il sisma e la pandemia, con la guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia il comparto calzaturiero in primis, ma a cascata tutti gli altri settori dell’economia locale rischiano la sopravvivenza. Il nostro territorio non sarà in grado di sopportare un altro forte arresto. Per guardare avanti, va lanciato un deciso e convinto appello perché tutti i soggetti in campo rispondano senza perdere tempo al grido d’allarme di un sistema economico, come quello fermano, che vanta una cultura consolidatasi nel tempo che non può essere cancellata”.