Nel dibattito relativo alla soppressione delle festività civili come 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno, interviene anche l’Assessore della Provincia di Fermo Guglielmo Massucci.

“La proposta del Governo risulta drammaticamente paradossale su due fronti. Da un lato cancellerebbe la storia del nostro Paese, la sua identità, fatta soprattutto di quelle pagine straordinarie che hanno permesso la conquista della democrazia e di diritti inalienabili come quello del lavoro.

Dall’altro, ed è l’aspetto che come Assessore provinciale al Turismo mi preme evidenziare con forza, avrebbe ricadute devastanti in termini economici. Il periodo festivo primaverile, infatti, risulta essere un momento in cui il turista conosce i luoghi, cerca strutture ricettive per poi, in moltissimi casi, programmare proprio lì la vacanza estiva.

Stabilire di cancellare queste feste - tra l’altro senza alcun confronto con Enti locali ed associazioni di categoria - significa soffocare qualsiasi tentativo di destagionalizzazione del comparto turistico, un aspetto sul quale come Provincia di Fermo stiamo lavorando in perfetta sinergia con tutti gli operatori del territorio attraverso il Tavolo Azzurro.

E’ assolutamente folle togliere opportunità di sviluppo ad un settore cruciale, proprio nella sua fase più complessa e delicata: penso soltanto alla tassa sul turismo, proposta sempre da questo Governo, o alla direttiva Bolkestein che non si riesce ad eliminare. Se a questo quadro aggiungessimo anche la soppressione delle feste di Liberazione, del lavoro e della Repubblica, il turismo subirebbe un colpo mortale”.