Partire dalla scuola per affrontare le problematiche connesse alla costruzione dell’identità degli adolescenti stranieri di seconda generazione, una realtà molto presente ormai sia nella scuola primaria che nell’Istruzione superiore, anche nel nostro territorio. Questo l’obiettivo del progetto “Il Mondo a Scuola” promosso dalla Cooperativa Sociale “La Gemma” in partnership con la Provincia di Ancona e l’Associazione “senza Confini”, che ha trovato il sostegno anche della Provincia di Fermo.

Finanziato dal Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi terzi attraverso il Ministero dell’Interno, il progetto si rivolge ai docenti di alcuni Istituti di istruzione secondaria di secondo grado delle Province di Ancona, Fermo e Macerata, insieme ad alcuni mediatori interculturali, che avranno una formazione congiunta per creare gruppi di intervento capaci di realizzare azioni integrate di prevenzione, elaborazione e gestione del conflitto, rivolte ai singoli alunni, al gruppo classe, agli insegnanti, alle famiglie.

Nella Provincia di Fermo, le scuole coinvolte sono l’IPSIA “O. Ricci”, dove il 29 ottobre si apre il corso di formazione;  l’ISDAF “U. Preziotti” dove si terranno altri incontri, e l’ISIT “L. Einaudi” di Porto Sant’Elpidio.

Il progetto si articola in cinque azioni: individuazione delle caratteristiche specifiche che il problema assume nei singoli contesti; progettazione di un corso di formazione rivolto ai docenti degli Istituti partecipanti e a mediatori interculturali (corso certificato per tutti i partecipanti); erogazione di corsi di formazione (uno per ogni Provincia); sperimentazione di “micro-progetti”  negli Istituti coinvolti; valutazione dell’attività e individuazione di buone prassi per la successiva divulgazione.

“Con la crescita della società multiculturale – dice l’Assessore alla Pubblica Istruzione e all’Immigrazione Giuseppe Buondonno – la scuola si trova ad affrontare una sfida fondamentale per la formazione dei nuovi cittadini; per la corretta gestione dei problemi di identità negli adolescenti stranieri di seconda generazione. Le pubbliche amministrazioni hanno il dovere di sostenere, per quanto è loro possibile, la scuola in questo ruolo formativo così cruciale,  per una reale integrazione e crescita comune dei nostri giovani”.