Quanto apparso sulla stampa locale negli ultimi giorni riguardo ai lavori sul fiume Ete Vivo è assolutamente ingeneroso per l’enorme attenzione avuta dal Presidente Cesetti e da tutta l’Amministrazione su questo problema, in quanto dall’insediamento della nuova Provincia ad oggi sono stati impegnati fondi per circa € 2.000.000 di cui oltre 1.500.000 di lavori sono già stati realizzati.

La Provincia, per mezzo del suo Presidente di concerto con l’Assessore Marinangeli e l’Ufficio del Genio Civile, ha provveduto da subito ad avviare la sistemazione del tratto terminale del Fiume Ete, dal ponte autostradale alla foce, il risezionamento dell’alveo e la sistemazione spondale del tratto dal ponte autostradale per circa 1,5 Km a monte. A partire dal mese di settembre verrà anche avviato il rifacimento del ponte sulla Statale.

Inoltre, come già previsto nel progetto appaltato, verranno messi in sicurezza tutti i punti critici dell’asta attraverso nuove procedure di controllo durante le piogge e tecniche di ingegneria naturalistica a basso impatto ambientale.

Nel frattempo, il Presidente ha già fatto redigere all’Ufficio del Genio Civile un progetto di massima, completo delle necessarie analisi e valutazioni su base ingegneristica, per il risanamento e la verifica di tutto il corso d’acqua, a partire dal ponte Ete Calderette e fino alla foce per circa 10 Km di Fiume, per l'importo di oltre un milione e mezzo di euro a valere sui fondi della Protezione Civile che dovrebbero essere assegnati alla Provincia di Fermo.

Sulla base del suddetto progetto, la Giunta ha intenzione di realizzare entro l’anno un primo stralcio, con fondi propri per circa € 250.000 attraverso una variazione del piano OO.PP., al fine di mettere in sicurezza il tratto del fiume per circa 900 metri che va da zona Salvano, Mulino Paci, fino all’innesto con Fosso Camera, comprendendo anche lo stesso fosso per un tratto di circa 450 metri.

Tutto quanto è stato realizzato e programmato, indipendentemente dai finanziamenti regionali o statali che sono stati pianificati ma ancora non assegnati, e quindi facendo affidamento solo su proprie risorse. Si è infatti in attesa dei fondi pari a € 500.000 dell’asse 5 del POR FESR, assegnati al Comune di Porto San Giorgio in qualità di comune Capofila, che verranno utilizzati per completare le sistemazioni già in essere e per ridurre il rischio di esondazione dell’intera zona.

Vale la pena ricordare che la Provincia di Fermo nel suo primo anno di vita si è trovata ad affrontare, insieme alle importanti richieste riguardanti i corsi d’acqua, altrettanti problemi per le varie tematiche di cui ha competenza.

Ci sembra quindi strumentale, se non in mala fede, l'attacco portato all'Istituzione Provincia in un settore dove l'Ente, da subito, ha attivato al massimo le proprie funzioni dando risposte immediate ed adeguate alle reali esigenze del territorio.