Il Presidente della Provincia di Fermo Fabrizio Cesetti, insieme ad una delegazione dell’Ufficio di Presidenza dell’Unione Province Italiane (UPI), di cui fa parte, è stato ricevuto ieri 8 febbraio a Roma dal Presidente della Camera Gianfranco Fini e dal Presidente del Senato Renato Schifani per un incontro ufficiale. Riforme istituzionali, federalismo fiscale e carta delle Autonomie sono stati i temi toccati nel discorso formulato dal Presidente UPI Giuseppe Castiglione, che ha ricordato il ruolo da protagonisti che le Province intendono assolvere nell’innovare il Paese e nel garantire sempre un maggior supporto alle comunità locali, alle forze sociali e alle imprese.

Diversi i nodi chiave e le proposte, evidenziate dai rappresentanti dell’Upi, che dovranno essere esaminate nell’immediato futuro e che dovranno condurre, nei prossimi anni, a correggere l’architettura istituzionale del Paese, rivedendo la formula del Bicameralismo perfetto per arrivare ad un Senato federale in cui siano rappresentate Regioni, Province e Comuni. Una richiesta espressa dall’UPI, che si aggiunge a quella di una maggiore semplificazione tributaria e la riduzione della pressione fiscale, realizzabile soltanto se si riporta il prelievo fiscale in ambito locale, dove si programmano effettivamente i servizi per i cittadini. Fondamentale sarà, inoltre, nell’ambito della riforma fiscale, garantire che non venga mai meno la copertura finanziaria per le funzioni fondamentali esercitate da Comuni e Province. L’auspicio è che la Commissione Parlamentare per l’attuazione del Federalismo Fiscale possa cominciare a lavorare sin da subito, affiancata dai rappresentanti di Regioni, Province e Comuni, il cui contributo sarà certamente utile nella definizione dei decreti attuativi della riforma e nella conseguente revisione del sistema delle autonomie locali.

Nell’occasione dell’incontro si è convenuto di ritenere definitivamente superato lo sterile dibattito sull’eventuale soppressione delle Province, per far rivolgere l’attenzione del legislatore su una riforma dell’assetto dei poteri locali che privilegi gli enti previsti dalla Costituzione (Regione, Province, Città Metropolitane e Comuni) concentrando sugli stessi attribuzioni e competenze secondo i principi di sussidiarietà e adeguatezza.